Nella parte sud- orientale dell’abitato di Penna in Teverina, tra le località Podere Giardino e Muraltello, in una zona che conserva nel toponimo memoria di antiche vestigia, è possibile rintracciare l’originaria ubicazione della “Fonte Orsina”. Attraverso un sentiero che s’innesta direttamente sulla strada per Orte, tra una fitta vegetazione, si nota, in direzione Ovest, il fronte di un antico terrazzamento e all’estrema sinistra, i resti dell’antica fonte situata nel giardino di Maerbale Orsini. Testimonianze artistiche provenienti dal giardino di Maerbale sono evidenti e disseminate nel contesto urbano dell’abitato di Penna in Teverina. Nelle immediate vicinanze del Palazzo Orsini, troviamo quattro panche di travertino, ora sormontate da altrettanti busti scolpiti raffiguranti, una giovane donna, un ragazzo, un uomo ed un vecchio, le cui fattezze hanno conferito alla globalità la denominazione di “panche delle quattro stagioni”. Altre ipotesi sostengono che tali figure siano veri e propri ritratti di componenti della famiglia Orsini, quali Giulia Farnese, suo figlio Marzio, Vicino e Maerbale Orsini. Ulteriori tracce sono rinvenibili lungo la provinciale che conduce al paese, all’ingresso di una delle proprietà che furono degli Orsini oggi dei Marchesi del Gallo di Roccagiovine, troviamo le statue dei “Mammalocchi”, gigantesche figure allegoriche, opera di Pirro Ligorio ideatore dei giardini di Villa D’Este a Tivoli e delle fantastiche figurazioni del Sacro Bosco di Bomarzo. L’elemento chiaro che ne assegna la proprietà agli Orsini è la presenza della rosa schiacciata alla base della struttura.